Oltre 60 mesi di affinamento per la prima annata per un progetto enologico volto a promuovere la viticoltura biologica e la biodiversità nella Valle dei Laghi
Oggi parliamo della Cantina di Toblino, incastonata perfettamente nel cuore della viticoltura della Valle dei Laghi.
La cantina nasce nel 1960 per volere di un gruppo di appassionati viticoltori che intravidero la grande vocazione vitivinicola di questa zona e che ad oggi, conta oltre 600 con quasi 900 ettari vitati. L’attenzione prestata quotidianamente alla cura del vigneto è elevata, con un lavoro manuale che richiede passione, pazienza, grande dedizione e formazione continua.
Oltre un terzo dei vigneti dei soci sono convertiti al biologico e quindi è molta l’attenzione prestata all’ambiente, alle persone e alla cura del vigneto capace di produrre uve di altissima qualità, base fondamentale per i vini. Da più di 20 anni, Cantina Toblino gestisce anche i terreni della Mensa Vescovile, un unico blocco di 40 ettari a conduzione diretta, da anni coltivati appunto secondo i principi della viticoltura biologica.
E’ da qui che nasce VENT RISERVA 2015, un nuovo Trento Doc Extra Brut prodotto proprio dalla Cantina di Toblino. Uno spumante che rappresenta la vera punta di diamante della linea Vènt: ovvero selezione enoica dedicata al territorio e alle caratteristiche del suo microclima – proprio come la brezza che soffia sui vigneti della zona – promotrice di una viticoltura responsabile, attenta all’ambiente e alle biodiversità locali, che parte dalla passione dell’uomo in vigna e in cantina.
Un progetto enologico che trova le sue radici nel 2014, anno in cui sono state fatte le prime prove di vinificazione, per proseguire poi nel 2015 con la realizzazione delle prime bottiglie trascorsi ben oltre 60 mesi sui lieviti. Una maturazione così importante permette un invecchiamento di più di 3 anni in cantina per apprezzarne al meglio l’evoluzione, andando a ricercare aromi e struttura tipiche di Trento Doc di montagna, vero custode della tradizione vitivinicola della Valle dei Laghi.
La sua prerogativa è la decisione di puntare sulle sole uve chardonnay, frutto di una selezione fatta di cura e raccolte manuale nella prima decade di settembre, nella quale la Riserva di Toblino è figlia di una vendemmia attenta, espressione dei migliori grappoli provenienti da vigneti allevati a guyot posti a un’altitudine che va da un minimo di 250 metri a un massimo di 500 metri s.l.m,
La fermentazione di questo particolare vino base avviene per il 70-75% in acciaio e per la restante parte in tonneau di rovere francese, di quarto e quinto passaggio.
Il perlage è dunque molto fine e persistente tanto da esaltare l’intenso colore giallo paglierino dai riflessi dorati e liberare un bouquet di grande complessità e finezza, con sentori di cedro maturo, scorza d’arancia e mela matura ben integrati con rimandi di prima panificazione e note fruttate e leggera speziatura che si avverte anche i bocca.
La freschezza e l’eleganza equilibrata della bollicina sono solo l’introduzione a una lunga persistenza gustativa che descrive in modo preciso le caratteristiche tipiche di questa zona.
Ne emerge un Trento Doc Extra Brut ideale con antipasti anche strutturati o a base di crostacei, pesce di lago, una prelibatezza della zona, e formaggi d’alpeggio.
Si sposa anche a primi piatti, a secondi dai sapori delicati o a un gustoso tagliere di formaggi stagionati.
Da amante dei TRENTO DOC quale sono, non potevo mancare questa opportunità, che spero di replicare a breve, soprattutto per apprezzarne a distanza di anni lo slancio e lo sviluppo, centrali per la valutazione di un vino anche sul lungo periodo.